In questa sezione ci occupiamo dell’obiettivo n.° 8 della Politica Agricola Comunitaria: Sviluppare aree rurali dinamiche”.

 La Comunità Europea si è data l’obiettivo di promuovere l’occupazione, la crescita, la parità di genere.

Questo è un obiettivo molto ampio che include tanti aspetti:
– maggiore partecipazione delle donne all’agricoltura;
– aumentare l’inclusione sociale;
– aiutare lo sviluppo locale nelle zone rurali;
– promuovere la bioeconomia circolare, cioè un’economia che usa le risorse biologiche rinnovabili provenienti dalla terra come materiale per la produzione energetica, industriale, alimentare;
– promuovere silvicoltura sostenibile, cioè attività legate al controllo ed il mantenimento delle foreste per produrre legname in modo sostenibile.

Cos’è un'area rurale?

Con la parola rurale si descrivono tutte quelle aree che si trovano al di fuori dei confini di una città. La densità di popolazione è bassa, meno di 150 abitanti per chilometro quadrato e, in totale, si contano meno di 5mila persone.
Inoltre, in quest’area la principale fonte di reddito deriva dalle attività legate all’agricoltura ed alla zootecnia.

Le aree rurali in Europa

Le aree rurali occupano il 44% del territorio europeo, in queste zone abita il 19% della popolazione europea. Le aree rurali europee sono molto povere.
Ogni abitante guadagna circa un terzo in meno rispetto alla media dei cittadini europei.
Come mai?
In queste zone il lavoro arriva quasi esclusivamente dall’ agricoltura e dal mercato del cibo (produzione e vendita per negozi, supermercati, ristoranti). Spesso le strade che collegano queste zone con i centri urbani più importanti sono poche e in cattive condizioni. Inoltre in alcune zone rurali non è ancora possibile collegarsi ad internet o, se c’è, la connessione è debole. Inoltre anche i servizi presenti (scuole, uffici pubblci, ospedali, ecc.) sono pochi o distanti.

RIASSUNTO:

Le aree rurali europee sono spesso zone molto povere e poco popolate perché le persone scelgono di vivere e lavorare nelle grandi città. La PAC 8 aiuta le aree rurali più in difficoltà a collegarsi al resto del mondo e trasformarsi in zone competitive sul mercato, dove le persone possono trovare facilmente lavoro.

GIOCA!

Aiuta questa piccola zona rurale a crescere investendo i fondi della comunità europea.
Clicca sulla bandierina verde per avviare il gioco.
Per scegliere come investire i fondi clicca sul simbolo €, poi usa i tasti della tastiera A, B, C per selezionare il tipo di investimento.

Cosa possiamo fare noi bambini?

Foto di Greg Rosenke su Unsplash

  • Acquistare prodotti tipici delle aree rurali più vicine o direttamente dai produttori
  • Andare in vacanza (o in gita) nelle aree rurali italiane che stanno investendo nell’eco-turismo
  • Quando si visita un’area rurale, al posto dei soliti souvenirs si possono acquistare prodotti alimentari tipici della zona o prodotti artigianali creati da artigiani del luogo per aiutare la loro economia.

Cosa possono fare gli agricoltori ed i politici europei?

Si possono mettere in atto varie azioni per migliorare l’economia e l’occupazione nelle aree rurali:

  • Investire in trasformazioni strutturali cioè nel miglioramento di strade, ferrovie ed altre infrastrutture.

Le trasformazioni strutturali sono un grande segnale di apertura al mondo e alle possibilità offerte dall’economia globale. Una zona facilmente raggiungibile da automobili, camion e treni è facilitata negli scambi commerciali: aumentando il commercio aumentano i posti di lavoro.

  • Portare l’accesso a internet.

Per chi vive in città può sembrare assurdo ma ci sono ancora delle zone d’Italia (e d’Europa) in cui non ci si può collegare ad internet o, se c’è, la linea è scarsa e non permette un utilizzo costante.
Senza internet la popolazione che vive nelle aree rurali è tagliata fuori sia dalle possibilità di lavoro offerte dallo smart working sia dalle nuove occasioni per commerciare offerte da internet.

Inoltre gli agricoltori oggi usano la tecnologia per controllare le colture e comunicare dati importanti alle macchine agricole, senza internet queste tecnologie non possono essere utilizzate (vai alla sezione dedicata alla PAC 10 per saperne di più sulle tecnologie agricole moderne).
È importante, quindi, investire per portare internet nelle zone rurali in modo da aiutarle ancora di più ad aggiornarsi e ed aprirsi al mondo.

  • Utilizzare i fondi PAC per lo sviluppo rurale.

I soldi che la Comunità Europea mette a disposizione con i fondi PAC possono essere usati in tanti modi per sviluppare aree rurali dinamiche.
Si possono utilizzare fondi per investire nella formazione e nella creazione di reti/comunità di agricoltori che si scambiano saperi ed esperienze.
Si possono investire soldi per acquistare nuove tecnologie per migliorare la produzione come droni, robot agricoli e sensori (di cui si parla in dettaglio all’obiettivo PAC 10).
Gli agricoltori che vivono nelle aree rurali possono utilizzare i fondi PAC anche per investire in nuovi settori economici come l’eco-turismo: una forma di turismo che diventa sempre più importante per grandi e piccini per non perdere il contatto con la natura.

Cos’è l’eco turismo?

Associazione Ecoturismo Italia, ci spiega che l’ecoturismo è:

«un modo di viaggiare responsabile in aree naturali, conservando l’ambiente in cui la comunità locale ospitante è direttamente coinvolta nel suo sviluppo e nella sua gestione, ed in cui la maggior parte dei benefici restano alla comunità stessa»

Ecoturismo, allora, vuol dire andare in vacanza in un luogo naturale (meglio se un’area rurale italiana) per esplorare la natura circostante e scoprire tante cose interessanti attraverso laboratori, escursioni e visite guidate.
L’ecoturismo è un modo di viaggiare che ci permette di rispettare la natura ed aiutare a preservarla. Con l’ecoturismo inoltre aiutiamo economicamente le persone che abitano nella zona che stiamo visitando perché sono loro a gestire alberghi, ristoranti e ad organizzare escursioni, visite e laboratori.

Foto di Colin Lloyd su Unsplash

Alcuni esempi di ecoturismo che tutti i bambini con le loro famiglie o la scuola potrebbero sperimentare:

  • Escursioni e percorsi all’interno di territori naturali, parchi, percorsi attrezzati e non
  • Percorsi a cavallo e itinerari di lungo tratto
  • Itinerari faunistici all’interno di parchi naturali e aree protette, terrestri e marine
  • Itinerari enogastronomici in aree rurali o aree abitate all’interno di zone protette e parchi naturali
  • Attività didattiche volte a valorizzare e illustrare il territorio – caratteristiche, evoluzione, biodiversità – e le culture – patrimonio demo-etno-antropologico, memorie ecologiche, economie tradizionali
  • Itinerari a piedi o in bicicletta su direttive viarie di lungo tratto appositamente pensate, di interesse ecologico, culturale o religioso, ad esempio gli itinerari delle Vie Francigene

Bibliografia

La povertà e la fame. Bambini nel mondo. di Louise Spilsbury e  Hanane Kai
Piano piano Intorno a te di Rachel Williams e Freya Hartas
Ortica. Guida all’ascolto della natura selvatica, Marina Girardi, Topipittori
L’ecologia spiegata ai bambini, Marco Rizzo e La Tram, Becco Giallo
La fattoria delle oche di Kateryna Sad
Viaggio in Italia, Gianni Rodari, Einaudi
Sulle Alpi, Irene Borgna e Susy Zanella, Editoriale Scienza
La montagna pirata, Davide Longo e Fausto Gilberti, Corraini
Il grande libro delle storie della fattoria di Heather Amery, Stephen Cartwright
La fattoria con 100 domande e 70 alette Heather Alexander e Andrés Lozano
Una balena va in montagna, Ester Armanino e Nicola Magrin, Salani