In questa scheda ci occupiamo dell’obiettivo n.° 9 della Politica Agricola Comunitaria: Proteggere la qualità dell’alimentazione e della salute”.

La Comunità Europea si è data l’obiettivo di dare risposte alle esigenze della società in materia di alimentazione e salute, preoccupandosi di alimenti di alta qualità, sani e nutrienti, prodotti in modo sostenibile, riducendo gli sprechi alimentari, migliorando il benessere degli animali e contrastando anche le resistenze antimicrobiche.

In questo caso la Comunità Europea ha raccolto in un solo obiettivo della Politica Agricola Comunitaria tanti temi, tutti super interessanti.
Ma qui, con la collaborazione dell’Istituto per la Dieta Mediterranea (IDIMED), cerchiamo di approfondire i punti che ci sono più vicini: la diffusione di alimenti di qualità, sani e nutrienti e la riduzione degli sprechi alimentari.

Alimenti di qualità, sani e nutrienti

Un bel piatto di risotto al parmigiano

Quante volte sentiamo dire che per stare bene bisogna mangiare bene? Tantissime, vero? È proprio così, il nostro corpo per mantenersi in salute deve assimilare tanti nutrienti diversi attraverso gli alimenti che mangiamo tutti i giorni.

Ogni cibo ha specifiche caratteristiche e proprietà. È la frequenza e la quantità con cui mangiamo certi cibi (bibite gassate, merendine industriali, ecc.) rispetto ad altri (frutta, verdura e legumi) che rendono la nostra dieta più o meno sana e di conseguenza anche la nostra salute.
Infatti la Scienza Medica ha dimostrato che un’alimentazione è sana e di qualità quando apporta in giusta quantità e qualità le sostanze nutritive e protettive che esige l’organismo umano.

Noi italiani (insieme ad altri cittadini europei) siamo molto fortunati perché nel nostro territorio si producono tantissime varietà di alimenti che ci permettono di avere una dieta sana ed equilibrata, la famosa Dieta Mediterranea.

Foto di Calum Lewis su Unsplash

 

Cos’è la dieta mediterranea?

È un modello nutrizionale caratterizzato dal consumo di alimenti ricchi di molecole che proteggono la nostra salute e ci permettono di prevenire e/o combattere meglio le malattie consentendoci di crescere sani e forti.

Questo stile alimentare che nel 2010 è stato dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è ispirato alla tipica alimentazione adottata delle popolazioni del Sud Italia negli anni ’50 ma è rimasto costante nel tempo presso molti paesi del Mediterraneo e oggi più che mai è considerato un modello nutrizionale sano e sostenibile che si fonda sul rispetto per il territorio e la biodiversità, garantisce la conservazione e l’attualizzazione di attività tradizionali collegate alla pesca e all’agricoltura, oltre a promuovere l’interazione sociale tramite la condivisione dei pasti in comune (basti pensare alla gioia dei pasti condivisi nelle feste!).

In cosa consiste mangiare secondo la dieta mediterranea: quali sono le regole di base da rispettare per stare in salute e vivere bene?

  • abbondanti alimenti di origine vegetale (frutta, verdura, ortaggi, pane e cereali, soprattutto integrali, patate, fagioli e altri legumi, noci, semi), freschi, al naturale, di stagione, di origine locale;
  • frutta fresca come dessert o merenda giornalieri;
  • dolci contenenti zuccheri raffinati o miele poche volte la settimana;
  • olio di oliva come principale fonte di grassi;
  • latticini (principalmente formaggi e yogurt) consumati giornalmente in modesta-moderata quantità;
  • pesce e pollame consumato in quantità abbastanza bassa;
  • da zero a quattro uova la settimana;
  • carni rosse in minime quantità.

La promozione e la valorizzazione della Dieta Mediterranea è anche uno strumento di prevenzione delle principali malattie cardiovascolari, metaboliche, oncologiche e degenerative. L’obiettivo di Idimed (Istituto per la Promozione e la Valorizzazione della Dieta del Mediterraneo) è quello di fare capire quanto mangiare sia un fattore che coniuga la cultura e le tradizioni di ogni popolo, insieme al gusto e alla salute dell’ambiente e delle persone che lo abitano.

RIASSUNTO:

Mangiare sano vuol dire saper scegliere quali alimenti mangiare ma anche poter accedere ad alimenti di qualità prodotti in modo rispettoso dell’ambiente. La dieta mediterranea (la nostra dieta) è uno dei modi più sani per alimentarsi. La PAC 9  aiuta gli agricoltori a produrre alimenti di qualità ed promuove tra i cittadini europei degli stili alimentari più sani e rispettosi dell’ambiente.

GIOCA!

In questo mini-videogioco ispirato dalla dieta mediterranea dovrai scegliere cosa mettere nel tuo piatto tra tanti alimenti differenti: scegli bene e scopri se la tua alimentazione è sana!
Clicca sulla bandiera verde per avviare il gioco e segui le istruzioni. Usa i tasti freccia destra e freccia sinistra del tuo computer per muovere il piatto.

Cosa possiamo fare noi bambini?

Foto di Thomas Park su Unsplash

  • Fare merenda (o ricreazione) con frutta o verdura fresca (ad esempio carote, finocchi, mandarini, mele, ecc.) oppure con yogurt, miele e frutta secca
  • Suggerire alla mamma o a chi fa la spesa in casa di comprare la frutta e la verdura direttamente dal contadino o da produttori locali
  • Preferire un dolce fatto in casa (con farina integrale e marmellata) alle merendine industriali
  • Preferire la versione integrale dei cereali e derivati così da incrementare la quota di fibre giornaliere che fanno molto bene al nostro intestino

Ridurre gli sprechi alimentari

Attività propedeutica 

Il problema dello spreco alimentare è diventato importante con il miglioramento del tenore di vita dopo la seconda guerra mondiale in poi. Vestiamo i panni dei ricercatori e proviamo a scoprire come veniva gestito il cibo nel passato.

Provate a chiedere alle vostre nonne e nonni (oppure alla persona più anziana che conoscete) cosa si faceva da mangiare una volta. Quanto cibo veniva buttato? Cosa si faceva degli avanzi?

Scrivetelo su un foglio e poi commentate in classe con la maestra!

 

Lo spreco alimentare è il fenomeno della perdita di cibo ancora commestibile che si ha durante la produzione ma anche nelle nostre case, una volta acquistato.
Lo spreco alimentare può avvenire sia in fase di produzione che dopo l’acquisto, nelle nostre case.

In fase di produzione il cibo viene sprecato perché conservato male, oppure perché le condizioni climatiche (piogge, grandine, temperature troppo alte) lo hanno rovinato/distrutto prima della raccolta.

Foto di Joshua Hoehne su Unsplash

In casa invece il cibo viene sprecato soprattutto perché se ne compra troppo e non si riesce a consumarlo prima della scadenza ma anche perché viene conservato male.
Tra avanzi del pasto e alimenti lasciati scadere, gli italiani buttano nella spazzatura 2.200.000 tonnellate di cibo ogni anno. Vuol dire che ognuno di noi butta circa 36,54 chilogrammi di cibo!

Ridurre gli sprechi alimentari è molto importante perché sprecare cibo vuol dire sprecare le risorse e il duro lavoro degli agricoltori e degli allevatori. Vuol dire inquinare 2 volte, prima producendo e trasportando il cibo, poi gettandolo nella spazzatura.

Cosa possiamo fare in famiglia?

  • Acquistare solo ciò di cui si ha bisogno: prima di andare a fare la spesa è bene fare una lista per evitare gli acquisti d’impulso
  • Scegliere frutta e verdura “brutti”: spesso si associa l’aspetto alla qualità. In realtà la frutta ammaccata o con una forma strana è buona come quella esteticamente perfetta
  • Conservare bene il cibo: spostate i prodotti più vecchi sul davanti della dispensa o del frigorifero, e quelli nuovi sul retro. Conservare il cibo in vasetti di vetro o contenitori ermetici, controllare di aver chiuso bene le confezioni dei prodotti che non vanno in frigo.

Foto di Ello su Unsplash

  • Cosa cuciniamo oggi? Controllare cosa c’è nel frigorifero e nella dispensa e cucinare o mangiare prima i cibi vicini alla scadenza.
  • Leggere l’etichettatura degli alimenti: c’è una grande differenza tra le diciture “da consumarsi preferibilmente entro il ” e “da consumarsi entro il ”. A volte il cibo si può mangiare senza problemi anche dopo la data del “preferibilmente entro il ”.
  • Evviva gli avanzi: congelare il cibo avanzato dal pasto oppure usarlo in un’altra ricetta per il pasto successivo.
  • La nuova vita degli scarti: aiutati dalla fantasia, cercare di riutilizzare gli scarti di cibo prima di buttarli via. Ad esempio, i gambi dei broccoli possono essere tagliati e cucinati proprio come i fiori, e altri scarti di verdure (carote, cipolle ecc.) possono essere trasformati in brodo fatto in casa! Ancora, tanti scarti possono diventare ingredienti di gustose polpette e sformati! Sicuramente li mangeremo con gusto anche perchè aiutiamo il portafoglio e aiutiamo il pianeta!

Con tutti gli altri scarti che non possono essere salvati si può fare il compost.

 

Bibliografia

Una ricetta miracolosa, Terre di mezzo
Giochiamo con i cibi amici!, Pediatra Carla. La Coccinella
Non sprechiamo il cibo, Andrea Vico, Lucia Vaccarino, Francesca Rizzato. Fabbri.
L’ incredibile viaggio di una buccia di banana, Andrea Vico, A. Baruzzi. EDT-Giralangolo.
No, non la mangio la banana! Yasmeen Ismail. Fatatrac
Tre in tutto, Davide Calì, Orecchio acerbo.
Una festa in via dei giardini, Felicita Sala. Electa kid
Alimentazione, Michèle Mira Pons. Giunti.
Mestolino cuoco bambino : 30 ricette per piccoli creativi, Peter Ferluga. Comunicarte.
40 ricette senza fornelli, Corinne Albaut, Motta Junior.
Nina e Nello, La mucca Serena. Laura Novello, Matteo Gaule. Sassi Junior