In copertina foto di Zoe Schaeffer su Unsplash

In questa scheda ci occupiamo dell’ obiettivo n.° 7  della Politica Agricola Comunitaria: “sostenere il ricambio generazionale”.

 L’Unione Europea si è data come obiettivo chiave quello di attrarre e sostenere i giovani agricoltori e i nuovi agricoltori per facilitare lo sviluppo imprenditoriale sostenibile nelle zone rurali, aiutando la popolazione giovanile a non abbandonare la propria terra.

Chi sono i giovani agricoltori?

Un giovane agricoltore è un agricoltore che ha meno di 40 anni e che per la prima volta diventa capo di una azienda agricola.

Solo l’11% di tutte le aziende agricole dell’Unione europea è gestito da agricoltori al di sotto dei 40 anni. In Europa quindi sono pochi i giovani che decidono di lavorare nel mondo dell’agricoltura e questo è un vero peccato, perchè le zone rurali rischiano di spopolarsi e di diventare aree abbandonate più soggette anche a rischi idrogeologici ed a incuria.

Ci sono tanti motivi per cui un giovane non pensa al suo futuro nel mondo dell’agricoltura. Spesso il lavoro agricolo viene visto come poco redditizio e molto faticoso, adatto poi solo a persone che non hanno studiato…NON È VERO!

Il settore agricolo è un settore dove serve formazione, si lavora a contatto con la natura e non ci si annoia mai! E sempre di più è necessario essere multitasking (cioè sapere fare più cose insieme), avere tante capacità.
Per coltivare in modo sostenibile e ottenere una buona produzione bisogna aver studiato agronomia o biologia e magari avere un po’ di conoscenze di economia e anche di marketing, per sapere vendere i propri prodotti sul mercato. Bisogna essere pronti a usare tecnologie molto avanzate come robot e droni e “far lavorare” il cervello per risolvere problemi (problem solving).

Insomma, il lavoro agricolo è un lavoro dinamico, creativo e tecnologico.

New Farmers

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Le sfide che i giovani agricoltori devono affrontare
Quali sono le sfide che deve affrontare un giovane che vuole diventare imprenditore agricolo?

  • i terreni agricoli in vendita sono pochissimi ed il loro prezzo spesso è molto alto: è difficile per un giovane agricoltore comprare un terreno dove avviare l’attività,
  • è anche difficile ottenere dalle banche i soldi per avviare l’attività
  • sono richieste molte conoscenze, di cui alcune si acquisiscono sul campo, con l’esperienza. Anche se un giovane ha studiato è possibile che abbia tante cose ancora da imparare per mandare avanti al meglio un’azienda agricola.
  • guardare con occhi nuovi al lavoro di agricoltore, senza lasciarsi influenzare dal contesto culturale che spesso squalifica la professione, per scoprire il valore personale, sociale ed economico che la sovranità alimentare gli ha affidato.

Per questo l’Unione Europea mette a disposizione sia finanziamenti che formazione per aiutare i giovani a entrare nel bellissimo mondo agricolo ed avviare la loro impresa.

Foto di Mordo Bilman su Unsplash

RIASSUNTO:

Coltivare la terra non è un lavoro solo da nonni o persone che non hanno studiato. Ci sono tanti giovani in Europa che scelgono di diventare imprenditori ed imprenditrici nel mondo dell’agricoltura, la PAC 7 li aiuta ad essere pronti e preparati per produrre al meglio rispettando l’ambiente.

GIOCA!

I lavori dei giovani agricoltori! Leggi la descrizione del lavoro e abbinalo ad uno dei personaggi presenti. Dopo aver letto la descrizione del lavoro clicca sul personaggio che hai scelto e scopri se hai indovinato.

Perché è importante sostenere i giovani agricoltori?

Ma, perchè per l’Unione Europea è così importante attirare i giovani nel settore agricolo?

Una giovane pastore donna con il suo gregge di capre

Il motivo più importante è contrastare l’invecchiamento degli agricoltori e quindi la diminuzione di chi lavora in agricoltura e l’abbandono delle aree rurali con la conseguente perdita di biodiversità e di produzioni tipiche (perchè viene meno la conoscenza della tecnica tradizionale di coltivazione e/o di trasformazione).

Inoltre i giovani sono più disponibili a farsi coinvolgere in attività agricole alternative (come l’agricoltura sostenibile o l’agricoltura biologica), nell’innovazione e in nuovi modelli imprenditoriali. E soprattutto, culturalmente, predisposti a lavorare insieme, a creare organismi aggregativi (consorzi, distretti, reti di impresa) capaci di dialogare con il Mercato in maniera vantaggiosa.

Attirando giovani nel mondo dell’agricoltura, quindi, si migliora la qualità della produzione e la sostenibilità e si recuperano comunità ricche di storia, tradizione, cultura alimentare, socialità. Contesti di vita che assicurano benessere e convivialità come ad esempio la Dieta Mediterranea, stile di vita riconosciuto dall’Unesco “Patrimonio immateriale dell’Umanità”.

APPROFONDISCI CON I VIDEO DI AGRINET:

Estratto dalla puntata GIOVANI E AGRICOLTURA: COME NASCE UNA PASSIONE E DIVENTA UN MESTIERE SULLE ALTE VETTE TRENTINE

Bibliografia

101 lavori del futuro. Le professioni di domani tra digital, sostenibilità e nuove tecnologie, Gilda Ciaruffoli. Gribaudo
Cosa fanno i grandi tutto il giorno?, Virginie Morgand. Gallucci
I lavori del futuro. L’architetto dei luoghi impossibili e altre incredibili professioni, Rossi Sofia Erica, Carlo Canepa. White Star
Evviva i mestieri!, Agostino Traini. Editoriale Scienza
Il grande libro dei mestieri, Eric Puybaret. Giralangolo