Che cos’è la PAC:
Politica Agricola Comune (PAC), una delle politiche più importanti dell’Unione Europea, dato il legame molto stretto tra agricoltura e società e tra l’Europa e i suoi agricoltori.
L’Unione Europea, attraverso la PAC, definisce le linee guida per il settore agricolo dei paesi membri e fornisce anche finanziamenti ai produttori agricoli per sostenere le attività di investimento, innovazione e sviluppo sostenibile delle imprese agricole. Istituita nel 1957, la PAC è stata riformata diverse volte nel corso degli anni per adeguarsi alle esigenze del settore agricolo e alle sfide dell’ambiente in continua evoluzione.
Dieci i suoi obbietivi:
1. Garantire un reddito agricolo economicamente sostenibile
Obiettivo principale: sostenere un reddito agricolo sufficiente e la resilienza del settore agricolo in tutta l’UE al fine di rafforzare la sicurezza alimentare a lungo termine e la diversità agricola, nonché garantire la sostenibilità economica della produzione agricola.
Il reddito agricolo dell’UE è ancora notevolmente inferiore al reddito medio dell’economia. Le dieci regioni Europee con reddito per lavoratore agricolo più elevato si trovano in Belgio, Paesi Bassi, Francia settentrionale, Italia e Germania, parte orientale del Regno Unito e Svezia meridionale. Ciò è dovuto alla maggiore produttività del lavoro e alla specializzazione verso una produzione intensiva e di alto valore. In tutta l’UE, gli agricoltori possiedono circa la metà della terra su cui lavorano e affittano il resto ricavandone un reddito, che risulta essere la prima voce di bilancio per loro.
In Italia, il reddito agricolo per lavoratore aumenta con la dimensione dell’azienda agricola, pertanto l’Unione Europea offre alle aziende agricole un sostegno al reddito il cui obiettivo è:
- fungere da rete di sicurezza e accrescere la redditività dell’attività
- garantire la sicurezza alimentare in Europa
- assistere nella produzione di alimenti sicuri, sani e a prezzi accessibili
- ricompensare gli agricoltori perché forniscono beni pubblici normalmente non retribuiti, come ad esempio la cura del patrimonio rurale e dell’ambiente.
2. Aumentare la competitività: il ruolo della produttività
Obiettivo chiave: migliorare l’orientamento al mercato e aumentare la competitività nel medio e nel lungo periodo, anche attraverso una maggiore attenzione alla ricerca, alla tecnologia e alla digitalizzazione.
Gli agricoltori si trovano costretti ad adattare i propri modelli di business perchè, assieme alla crescita della domanda alimentare e industriale, alla crescita dei cambiamenti demografici e al reddito disponibile, cresce anche la competizione per gli stessi fattori di produzione (terra, lavoro, capitale) e cresce la pressione sull’uso del capitale naturale, con un conseguente impatto sull’ambiente e sul clima.
Farming 4.0 è il termine che si riferisce alla rivoluzione tecnologica del moderno settore agricolo basato:
- sull’ampio scambio di tecnologie digitali;
- sullo smart farming;
- su metodi di produzione basati sulla conoscenza.
La European Innovation Partnership for “Agricultural Productivity and Sustainability (EIP-AGRI) mira a promuovere settori dell’agricoltura e della silvicoltura efficienti sotto il profilo delle risorse, finanziando progetti innovativi, attività di networking e gruppi di esperti. Nonostante sia una misura nuova e volontaria, 27 stati membri includono il sostegno al PEI-AGRI nell’ambito di 98 programmi di sviluppo rurale.
3. Posizione dell’agricoltore nelle catene del valore
L’agricoltura e i settori correlati forniscono un gran numero di posti di lavoro, ma l’agricoltura è caratterizzata da una quota stagnante e bassa del valore aggiunto nella catena del valore, a causa degli elevati costi, della variazione nella produzione e dell’incorporazione di nuovi servizi.
Le riforme della PAC invece hanno l’obbiettivo di portare un miglioramento a tutto questo, per rispondere alla maggiore richiesta degli standard qualitativi da parte dei consumatori europei:
Utilizzare gli aiuti degli strumenti politici della PAC porterebbe diversi vantaggi, ad esempio:
- le indicazioni geografiche, cioè avere prodotti etichettati con le indicazioni geografiche registrate
- la produzione biologica, che risponde alla crescente domanda di cibo più naturale
- vantaggi economici, sociali e ambientali della filiera corta
- maggiore quota di valore aggiunto
- risparmi sui costi per il consumatore finale
- conoscenza sull’origine dei prodotti
- rilancio delle comunità rurali
4. Agricoltura e mitigazione dei cambiamenti climatici
Obiettivo principale: contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento a essi, attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e il miglioramento del sequestro del carbonio, nonché promuovere l’energia sostenibile.
Si possono definire 5 potenziali contributi del settore agricolo:
- ridurre le emissioni dirette attraverso l’uso di tecnologie di mitigazione o pratiche agricole adeguate;
- fornire pozzi naturali di carbonio (per l’assorbimento della Co2) attraverso l’accumulo di carbonio organico nel suolo;
- produzione in maniera sostenibile di biomassa compreso l’imboschimento;
- ridurre l’intensità dei combustibili fossili della produzione agricola;
- ridurre le perdite e gli sprechi.
5. Gestione efficiente del suolo
Obiettivo: favorire lo sviluppo sostenibile e un’efficiente gestione delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e l’aria, anche attraverso la riduzione della dipendenza chimica.
Il suolo è una delle risorse naturali più importanti, fornisce nutrienti essenziali, acqua, ossigeno e supporto per le piante. La salute del suolo è una delle preoccupazioni maggiori dell’Ue. Il suolo assorbe tutte le conseguenze della presenza umana, sia in termini di attività dirette che svolgiamo su di esso (coltivazioni intensive, irrigazione, compattazione, contaminazione edilizia, ecc.) sia di indebolimento della sua capacità di reagire ad altre forze naturali, come l’erosione idrica. Questo è il motivo per cui il contributo delle politiche per affrontare la protezione del suolo diventa sempre più rilevante.
Esempi di pratiche concrete messe in campo:
- La rotazione delle colture: una pratica agricola in cui diverse colture vengono coltivate nello stesso campo ma in tempi diversi, nell’arco di diversi anni, creando le condizioni favorevoli per lo sviluppo delle colture, promuovendo la fertilità del suolo e riducendo al minimo lo sviluppo di parassiti ed erbe infestanti, oltre a garantire una migliore gestione dei nutrienti. I benefici della rotazione delle colture possono essere massimizzati grazie ad altre pratiche, come la copertura del suolo, la ridotta lavorazione del terreno e la gestione organica a basso contenuto di pesticidi e fertilizzanti sintetici.
- L’ agricoltura di contorno: coltivare trasversalmente o perpendicolarmente alle pendenze di un pendio o di un campo. Riduce il potenziale di erosione, rallentando la velocità del deflusso e le forze idrauliche esercitate dall’acqua sulla superficie del suolo. L’efficacia dell’agricoltura di contorno nel ridurre l’erosione del suolo dipende dal grado di pendenza del campo in cui viene applicata.
- L’ agricoltura di precisione: un moderno concetto di gestione dell’agricoltura che utilizza tecniche digitali per monitorare e ottimizzare i processi di produzione agricola, massimizzando i raccolti. Offre l’opportunità di raccogliere informazioni sulle condizioni ambientali a livello locale e monitorare l’impatto sull’ambiente.
6. Biodiversità e paesaggi coltivati
Ovvero contribuire ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi.
Esempi concreti:
- Natura 2000: una rete di siti di interesse comunitario (SIC) e di zone di protezione speciale (ZPS) creata dall’Unione europea per la protezione e la conservazione degli habitat e delle specie, animali e vegetali, identificati come prioritari dagli Stati membri dell’Unione europea.
- Lucas, il Land Use and Land Cover Survey: una raccolta di dati sull’uso del suolo e sulla sua copertura in tutta l’UE.
- Copernicus: il programma europeo di osservazione satellitare gestito dalla Commissione europea e dall’Agenzia spaziale europea.
7. Cambiamento strutturale e rinnovo generazionale
Obiettivo chiave: attirare e sostenere giovani e nuovi agricoltori e facilitare lo sviluppo imprenditoriale sostenibile nelle zone rurali.
Il settore agricolo sta subendo cambiamenti strutturali in termini di numero, dimensione e specializzazione delle aziende agricole, mentre il numero dei giovani agricoltori è diminuito nel tempo. I giovani agricoltori devono affrontare sfide significative, come la scarsa disponibilità di terra, i prezzi elevati dei terreni e la bassa redditività, il difficile accesso al credito e la scarsa conoscenza e formazione. Tuttavia, un settore agricolo dinamico ha bisogno di giovani agricoltori qualificati e innovativi per rispondere alle richieste della società, dal cibo di qualità ai beni pubblici ambientali. Le proposte per una futura PAC forniscono un quadro politico che, insieme agli strumenti nazionali, sosterrà i giovani che si avviano all’agricoltura, creando allo stesso tempo buone condizioni di lavoro e di vita nelle zone rurali con l’obbiettivo di favorire il ricambio generazionale. La pac prevede infatti dei finanziamenti per gli agricoltori di età inferiore ai 40 anni, che avviano per la prima volta un’azienda agricola a capo dell’azienda o che sono già insediati nei cinque anni precedenti la prima domanda di regime. Nei paesi che attuano il regime di pagamento di base, i giovani agricoltori beneficieranno anche di un accesso prioritario alla riserva nazionale o regionale.
8. Lavoro e crescita nelle aree rurali
Obiettivo: promuovere l’occupazione, la crescita, la parità di genere, compresa la partecipazione delle donne all’agricoltura, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, comprese la bioeconomia circolare e la silvicoltura sostenibile.
La PAC svolge un ruolo molto importante nell’abbassare disoccupazione e povertà nelle zone rurali.
La PAC è positivamente collegata all’aumento della produttività del lavoro in agricoltura, in quanto riduce l’esposizione degli agricoltori al rischio e allevia i vincoli di credito. La politica di sviluppo rurale può svolgere un ruolo nel promuovere una società più inclusiva e nel rendere le zone rurali un posto migliore in cui vivere. Essa contribuisce a colmare il divario tra la popolazione rurale e quella urbana e cerca di rallentare lo spopolamento delle aree rurali rendendole più attraenti e vitali, anche per le giovani generazioni.
9. Rispondere alle esigenze della società in materia di alimentazione e salute
Obiettivo: migliorare la risposta dell’agricoltura dell’UE alle esigenze della società in materia di alimentazione e salute, compresi alimenti di alta qualità, sani e nutrienti prodotti in modo sostenibile, ridurre gli sprechi alimentari nonché migliorare il benessere degli animali e contrastare le resistenze antimicrobiche.
In particolare il documento si occupa della sfida rappresentata dalla resistenza antimicrobica nel settore zootecnico, dello stretto legame tra benessere e salute degli animali e malattie di origine alimentare e delle azioni dell’UE che possono offrire un sostegno agli agricoltori e agli Stati membri nella lotta contro la resistenza antimicrobica. Da quando gli antimicrobici sono stati scoperti, nel 1928, questi hanno notevolmente migliorato la salute umana, aiutando a combattere alcune malattie che in precedenza erano mortali. Tuttavia, nel tempo, gli antimicrobici sono diventati “vittime del loro stesso successo” essendo stati utilizzati in modo eccessivo o inappropriato, a tal punto da aver portato a una sfida riconosciuta a livello mondiale.
L’UE non è la sola a riconoscere la minaccia della resistenza antimicrobica e ad affrontare la questione al più alto livello politico. Molti paesi al di fuori dell’UE, così come organizzazioni internazionali, stanno affrontando questo problema. Infatti ad oggi gli antibiotici sono consentiti solo per prevenzione delle malattie o per il trattamento delle malattie soggette a prescrizione veterinaria e possono essere utilizzati dall’agricoltore solo su prescrizione medica.
10. Promuovere le conoscenze e l'innovazione
Obiettivo chiave: modernizzare l’agricoltura e le zone rurali promuovendo e condividendo le conoscenze, l’innovazione e la digitalizzazione e incoraggiandone l’applicazione da parte degli agricoltori attraverso un migliore accesso alla ricerca, all’innovazione, allo scambio di conoscenze e alla formazione.
Uno degli aspetti chiave della promozione delle conoscenze e dell’innovazione è facilitare lo scambio di informazioni e le migliori pratiche tra agricoltori, ricercatori e altri attori interessati. Ciò può essere realizzato attraverso reti, workshop e piattaforme che favoriscono la collaborazione e la condivisione di esperienze. Creando opportunità di dialogo e scambio di conoscenze, la PAC aiuta gli agricoltori a rimanere aggiornati sulle ultime novità nell’ambito dell’agricoltura, consentendo loro di utilizzare in modo più efficiente le risorse e adottare tecniche agricole sostenibili.
Negli ultimi anni, il governo italiano ha promosso diverse iniziative volte a incoraggiare l’innovazione e la formazione nelle imprese agricole. Questo include programmi di finanziamento per l’adozione di tecnologie innovative, sostegno alla ricerca e sviluppo nel settore agricolo, promozione di prassi sostenibili e campagne di sensibilizzazione sull’importanza dell’innovazione. In termini di formazione, sono stati offerti corsi e workshop per gli agricoltori al fine di migliorare le competenze tecniche e promuovere l’adozione di buone pratiche agricole. Alcune regioni italiane hanno anche istituito centri di formazione agricola e organizzato programmi specifici per gli agricoltori, al fine di fornire loro le competenze necessarie per adattarsi ai cambiamenti del settore e alle nuove tecnologie.
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