Uno dei punti chiave dell’agricoltura moderna è l’orientamento all’attenzione per l’ambiente da parte degli agricoltori declinato in modo sia realistico che economicamente sostenibile. Oggi gli agricoltori non producono solo cibo, ma anche servizi a beneficio dell’intero ecosistema. Questo è tanto più vero quanto più gli agricoltori oggi si trovano a dover fare i conti con i cambiamenti climatici che dall’inizio del Novecento non sono più del tutto naturali, ma causati anche dalle attività umane e una simile interferenza nei delicati equilibri della natura crea gravi problemi. Le conseguenze per l’ambiente e l’uomo sono sotto gli occhi di tutti, ma le soluzioni non mancano. Agrinet il futuro in campo dedica la sua quinta puntata a questo tema per vedere come si muovono gli agricoltori in uno dei settori trainanti della nostra agricoltura, quello della viticoltura e lo facciamo dalla zona del Conegliano Valdobbiadene, recentemente diventata anche patrimonio UNESCO per le sue meravigliose colline, dove andiamo a vedere come si possono lavorare il terreno e le piante in modo delicato per preservare la natura e la sua fertilità, contrastando e adattandosi agli effetti dei cambiamenti climatici.

Il territorio di Conegliano Valdobbiadene è l’area storica di produzione del Prosecco Superiore e qui alcuni illuminati agricoltori praticano agricoltura conservativa e rigenerativa. Ai microfoni di Francesca Magnoni la giovane ed Martina Dal Grande, Presidente ANGA – Giovani di Confagricoltura per la provincia di Treviso – e Delegata Anga, Giovani di Confagricoltura al Ceja, Consiglio Europeo dei Giovani Agricoltori, racconta come porta avanti il suo primario obiettivo in campo: il benessere del vigneto nella sua complessità. La sua attenzione si rivolge all’applicazione di pratiche conformi alla salvaguardia di risorse non rinnovabili e al potenziamento del loro valore ecosistemico.

La conduttrice Francesca Magnoni incontra poi Diego Tomasi, Direttore del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG che illustra come i cambiamenti climatici sia siano fatti più intensi negli ultimi anni con siccità ed altri eventi estremi (gelate tardive, venti forti e grandinate) che mettono sempre più a rischio la produzione. Da questo punto di vista un elemento importante è quello di ridurre l’utilizzo dei concimi sintetici come di tutti i trattamenti chimici al fine di ridurre la produzione di CO2 al fine di mitigare i cambiamenti climatici.

Essere viticoltore qui, in un territorio anche non facile da coltivare viste le sue pendenze, significa amare profondamente la propria terra e le tradizioni, mantenendo uno sguardo ampio verso il cambiamento. Agricoltura è provenienza ma è anche prospettiva, è tradizione ma è anche futuro.

Di quanto sia fondamentale il ruolo dell’agricoltore ce lo racconta ANNA TRETTENERO, presidente di Confagricoltura Vicenza, che è una profonda sostenitrice dell’agricoltura conservativa e rigenerativa. Senza la cura dei territori, dei suoli e degli ecosistemi non può esserci futuro per la produzione, soprattutto in un momento dove le produzioni, per come le conosciamo, sono fortemente minacciate dai cambiamenti climatici. Fare agricoltura conservativa e rigenerativa significa adottare pratiche che si legano bene al cambiamento climatico in quanto sono anche di adattamento, poiché mantengono l’umidità del terreno e le piante resistono meglio ai periodi di siccità, per esempio, e quindi anche sono di contrasto al dissesto idrogeologico e ai fenomeni di erosione. Per questo occorre sempre più adottare tecniche agronomiche a ridotto impatto ambientale grazie anche al sostegno dei fondi europei e al Programma di sviluppo rurale (Psr). L’agricoltura conservativa, cioè semina diretta, rotazione colturale e coltura di superficie, sono tutte tecniche che consentono di sequestrare il carbonio, elemento negativo nell’aria, attraverso la fotosintesi e di trattenerlo nel terreno, dove diventa una risorsa organica.
Con l’agricoltura conservativa, quello che è un elemento negativo nell’aria diventa una risorsa nel terreno.

La puntata ci porta poi nella modernissima cantina sociale di Conegliano Vittorio Veneto dove Martina conferisce le sue uve Glera per la produzione di Prosecco Superiore: qui il presidente Stefano Zanette ci racconta quanto sia importante il valore della cooperazione tra soci che unisce diversi viticoltori per un prodotto unico e di grande qualità, stabile e garantita nel tempo, mentre il direttore tecnico Luca Dal Bianco ci illustra i delicati passaggi produttivi.

La puntata termina con Le Avventure di Paco, 3 minuti dedicati ai più piccoli e ai loro genitori, con Patricio Castillo Varela, educatore sociale e culturale, interprete LIS e responsabile del Progetto inSegni Apprendi , che nei panni di un simpatico contadino racconta ai bambini, in modo divertente e in una ambientazione animata ispirata al mondo della campagna, cosa sia la Politica Agricola Comunitaria e quanto questa influisca sulla vita anche dei più piccoli e di tutti i giorni.