Una delle priorità dell’agricoltura moderna è quella di garantire e sostenere un reddito agricolo sufficiente ed equo, si parla di resilienza del settore agricolo, ovvero di quella capacità degli agricoltori di garantire una produzione agricola sicura e stabile nel tempo che sia anche in grado di assicurare loro un’adeguata sostenibilità economica, pena il suo venire meno. Questo delicato equilibrio da raggiungere è tanto più complesso quanto più andiamo in luoghi dove l’agricoltura è difficile, come nel caso di quella cosiddetta eroica.

In questa puntata di AGRINET IL FUTURO IN CAMPO raccontiamo del meraviglioso Parco Nazionale delle Cinque Terre e di come si possa essere sostenibili sia dal punto di vista produttivo che economico per il mantenimento e lo sviluppo di un territorio così delicato e affascinante.

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre con i suoi quasi 4.000 ettari è il Parco Nazionale tra i più piccoli d’Italia e allo stesso tempo il più densamente popolato, con chilometri e chilometri di meravigliosi percorsi pedonali e circa 4.000 abitanti suddivisi in cinque borghi. Qui l’uomo in più di mille anni ha plasmato l’ambiente naturale sezionando gli scoscesi pendii delle colline per ricavarne strisce di terra coltivabili, sorrette da chilometri di muri a secco. Un paesaggio davvero atipico, coltivato a vigneto, ulivo e agrumi, con una predominanza per la vite, allevata in basse pergole raggiungibili sui declivi solo con delle cremagliere e dove la raccolta delle uve si fa solo a mano.

La conduttrice Francesca Magnoni incontra Matteo Bonanini, presidente della Cantina Sociale Cinque Terre che racconta quanto qui non sia facile fare agricoltura e chi la pratica ancora, è spinto soprattutto dalla passione e dal senso di appartenenza a questa terra, come Ivano Rollandi, viticoltore per passione e ferroviere come lavoro principale. Qui la viticoltura è necessariamente un lavoro marginale, stante i piccolissimi appezzamenti terrazzati, che difficilmente rendono economicamente sostenibile il lavoro solo in questo settore.

Dalle colline affacciate sul mare fino alla spiaggia, in un paesaggio oggi Patrimonio Unesco, Francesca incontra poi Alessandro Rossignoli, imprenditore agri-turistico che si divide tra l’attività di conduzione di uno stabilimento balneare insieme a quella di agricoltore: lui con un amico ha realizzato un sogno, recuperando un edificio abbandonato, costruendo i muri a secco, per condurre oggi uno splendido agriturismo tra ulivi ed agrumi.

Che cosa significhi fare agricoltura eroica e quanto sia importante il ruolo dell’agricoltore che ha anche il compito di custode del paesaggio, ce la spiegano Viviana Ferrario, docente di Geografia del paesaggio presso l’Università Iuav di Venezia e Stefania Spina, referente per il Parco della importante candidatura al Registro dei Paesaggi Rurali Storici. Ancora, la voce di Emanuele Raso, geologo del Parco, racconta ai microfoni di AGRINET IL FUTURO IN CAMPO, come sono nati i muri a secco e quanto sia importante oggi preservarli per la tutela del paesaggio, la difesa contro il dissesto idrogeologico e la difesa contro gli effetti dei cambiamenti climatici.

La puntata termina con Le Avventure di Paco, 3 minuti dedicati ai più piccoli e ai loro genitori, con Patricio Castillo Varela, educatore sociale e culturale, interprete LIS e responsabile del Progetto inSegni Apprendi , che nei panni di un simpatico contadino racconta ai bambini, in modo divertente e in una ambientazione animata ispirata al mondo della campagna, cosa sia la Politica Agricola Comunitaria e quanto questa influisca sulla vita anche dei più piccoli e di tutti i giorni.