Salute e benessere sono i nuovi punti di forza su cui si basa un business tutto in crescita: quello della frutta secca e in guscio, della noce in particolare. Ce lo racconta Alessandro Annibali con cui viaggiamo in Romagna, nelle colline sopra Forlì.

E’ un alimento che fa parte dei 10 superfood, quelli cioè che non dovrebbero mancare in una dieta sana ed equilibrata, la noce, frutto simbolo di fertilità, che appunto in Romagna sta vivendo una certa importanza. Qui infatti, Alessandro ha deciso di farsi capofila di un progetto per tutelare e diffondere questo prodotto dall’alto valore commerciale oltre che salutistico, dichiarando guerra alla noce di importazione, con un progetto di filiera proprio dedicato a questo frutto.

Alessandro, appartiene ad una antica generazione di imprenditori e proprietari terrieri. Il papà Iliano conduceva un’azienda specializzata nella lavorazione e commercializzazione di sementi da pasto, dalle cui costole nasce poi l’azienda di cui oggi Annibali è Amministratore Delegato; ma il giovane Alessandro, vulcano di idee e amante della campagna, a fine anni Novanta decide di lanciarsi in una nuova avventura: la coltivazione della noce, che trova in Emilia-Romagna condizioni ottimali. Partito da soli 2 ettari di terreno, oggi in 250, di cui metà in proprietà e metà suddivisi tra altri agricoltori, coltiva questo frutto con il desiderio di diventare una grande filiera e un polo nocicolo d’eccellenza.

Chi è Alessandro Annibali? Ecco qui la sua breve presentazione:

Il noce è uno dei più antichi alberi da frutto conosciuti e coltivati dall’uomo, un vero e proprio re, considerando le sue dimensioni maestose e la grande longevità. L’albero del noce ha un grande valore anche per il suo pregiato legno, duro ed eterno. Non a caso è da sempre usato nell’industria mobiliera di alta qualità. Fino agli anni ‘60 l’Italia ne era il primo produttore mondiale, mentre oggi detiene solo una piccola quota di produzione. La maggior parte delle noci sul mercato sono dunque d’importazione e arrivano, in particolare, dalla California e, più di recente, dal Cile, Argentina e Australia.

Il frutto è un vero prodigio: cento grammi di noci apportano circa 650-700 kcal, ma nonostante questo la noce è considerata un alimento che contrasta l’aumento di peso corporeo, per il buon rapporto tra acidi grassi omega 6/omega 3. La buona concentrazione di acido linolenico permette alla noce di essere un alimento funzionale come pochi. Il consumo costante di circa 30 g (circa 5-6 gherigli/frutti) di noci al giorno permette di ridurre la concentrazione di colesterolo totale e l’LDL nel sangue, ridurre i problemi alle coronarie e all’aorta, ridurre i rischi d’infarto, limitare l’incidenza dell’osteoporosi. Inoltre l’elevata presenza di composti antiossidanti, soprattutto derivati dell’acido ellagico e benzoico, permette una maggiore protezione dell’organismo umano verso malattie croniche degenerative ed alcune forme tumorali.

La storia di Alessandro Annibali e la filiera della noce qui nella puntata integrale:

Dal noceto alla cucina, ecco la gustosa preparazione di un primo a base di sapori autunnali, impreziosito dalle noci:

Temi chiave della puntata

Il noce uno dei più antichi alberi mai esistiti. In Italia la maggior parte delle noci provengono dalla California e di recente anche dal Cile, dall’Argentina e dall’Australia. Inoltre il noce ha un elevato valore anche per il legno che è molto pregiato.

Problematiche affrontate

Il consumo di noci è in aumento, pertanto trasformare i terreni che in origine erano dedicati alle classiche colture della zona in noce è un’ottima scelta. Si è sempre alla ricerca di innovazione per garantire la sopravvivenza alle imprese agricole, ed è proprio il noce che potrebbe essere una coltura alternativa per il ritorno degli agricoltori.

ALESSANDRO ANNIBALI in Emilia Romagna and the walnut cultivation

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