Che differenza c’è tra agricoltura di pianura e di montagna? Sicuramente fare l’agricoltore in montagna comporta maggiori difficoltà e non solo per le pendenze. Infatti, uno degli obiettivi chiave dell’agricoltura moderna è quello di promuovere l’occupazione, la crescita economica, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, soprattutto in quei territori a rischio di abbandono e che hanno anche grandi ripercussioni sulla sicurezza del territorio stesso. Per raccontare questo la puntata ci porta in Veneto, nel Parco Regionale Naturale della Lessinia, dove il paesaggio è quello tipico degli alti pascoli e dove tanti piccoli allevatori si spostano in estate nelle zone più alte per portare le vacche in alpeggio nelle tipiche malghe.
Nel Parco si è assistito tra il 2013 e il 2023 ad una perdita di quasi il 30%, da 46 a 34, di malghe, con un calo di oltre 500 capi dei bovini in alpeggio, con il conseguente rischio per la perdita dell’importante patrimonio zootecnico. Ce lo racconta il Presidente Massimo Sauro. Il territorio di montagna è per sua natura fragile e se si sgretola ne risente anche la pianura: per questo motivo non può essere lasciato a sé stesso e deve essere gestito oculatamente, anche attraverso attività quali agricoltura e allevamento che va accompagnata da attività di prevenzione di disastri ambientali.
Nel nostro viaggio incontriamo, nella piccola località di Campo Levà, il giovane Luca Campara, che con le sorelle porta avanti una piccola azienda agrituristica, allevando bovini da latte e maiali, commercializzando latte e prodotti caseari trasformati internamente, oltre che a salumi tipici di montagna. Tutto viene offerto nel piccolo agriturismo, immerso nella natura incontaminata del parco.
A Sant’Anna d’Alfaedo ci accoglie poi Sara Giacopuzzi che con il marito e i cognati porta avanti un allevamento di bovine per la produzione di latte, che in gran parte viene conferito alla locale centrale del latte. Parte della mandria però in estate viene trasferita in altura, alla malga Camporettratto, dove ci attende Ettore, il vero custode della malga, un canuto allevatore ultraottantenne che già all’età di 15 anni aveva imparato a mungere le vacche.
L’azienda di montagna con la sua struttura divisa tra la parte in basso e la parte in alto, in estate diventa un luogo fortemente attrattivo per i turisti che in bicicletta, moto o anche a piedi, visitano gli alti pascoli e si fermano per una sosta gastronomica prelibatissima. Questo è un modo per le piccole aziende di montagna di chiudere il cerchio e fare reddito.
Tra le prelibatezze, oltre ai deliziosi formaggi di alpeggio, tradizionalmente si mangiano anche gli gnocchi di malga, tipici della Lessinia, che sono a base di farina, acqua bollente e poi formaggi e burro. Una tradizione tramandata dai padri e che oggi questi giovani agricoltori e allevatori propongono nei loro agriturismi. Visitare questi luoghi incontaminati e assaggiare questi piatti semplici, rappresenta un modo non solo per godere di panorami incredibili, ma al tempo stesso sostenere queste famiglie che altrimenti rischierebbero di abbandonare la montagna.
La puntata si chiude con l’appuntamento dedicato ai più piccoli LA PAC VISTA DAI BAMBINI, con un servizio curato da Tele Belluno a Vodo-Borca di Cadore e realizzato presso la Scuola Primaria locale dedicato all’obiettivo della politica agricola comunitaria “occupazione, crescita e parità nelle zone rurali”.