A Novafeltria, in provincia di Rimini, in un’area di confine tra la regione Emilia-Romagna, le Marche e la Toscana, in una zona che è un’ alta espressione dell’Italia Centrale, si trovano le condizioni climatiche e il paesaggio perfetti per il pascolo e l’allevamento. Qui conosciamo due storie di allevatori di bovini e suini di pregio che vengono allevati in modo sostenibile per la produzione di carni di ottima qualità. Quello dell’Alta Valmarecchia è una zona che prende il nome dal fiume che la attraversa.

 Si tratta di un territorio ingeneroso per l’agricoltura, ma perfetto per l’allevamento, ne capiamo di più in questo breve video:

Conosciamo Domenico Chiari che alleva le tre razze IGP del Vitellone bianco dell’Appennino Centrale: la Romagnola, la Marchigiana, la Chianina e gestisce un allevamento sostenibile e rispettoso dell’ambiente che sfrutta in maniera estensiva il territorio dove i bovini vivono in un contesto del tutto naturale, senza catene e liberi di muoversi. I ricoveri sono all’aria aperta, dove favorevole è l’azione battericida dei raggi solari, con una lettiera fatta di paglia il più vicino possibile all’habitat naturale dell’animale. I cereali e il foraggio, di cui si nutrono i bovini, provengono per la maggior parte dalle colture dell’azienda, integrate con produzioni limitrofe. E per finire Domenico e il fratello Gian Piero hanno optato per un mattatoio interno costruito secondo regole che tutelano al massimo il benessere dell’animale.

Ci spostiamo poi a conosce un curioso animale, la mora romagnola da cui si ricavano salumi prelibati. Si tratta di una razza suina autoctona che ha rischiato di scomparire. La Mora Romagnola ha bisogno infatti di un paio d’anni per maturare ed essere macellata, ed è poco prolifica. Le sue carni sono sapide, morbide ma compatte, alquanto grassottelle, da cui si producono salumi di pregio come il culatello o la spalla cruda, ma anche le tradizionali cotture casalinghe di arrosti, braciole e spiedini che bastano a esaltare i sapori e i profumi, ricchi e complessi, di questa carne “ritrovata”.

Questo curioso animale è allevato da Lucio Zavatta e il papà Piergiorgio che conducono una piccola azienda, dove allevano suini di razza Mora Romagnola nei pascoli allo stato brado, nel massimo rispetto dell’ambiente e del benessere animale. La loro azienda fa parte dell’associazione “La Mora del Presidio”. Tutti i prodotti lavorati e trasformati in azienda sono PRESIDIO SLOW FOOD, per cui i suini vengono allevati e “trasformati” secondo un preciso disciplinare di allevamento, lavorazione e trasformazione. Un esempio su tutti: l’integrazione alimentare degli animali è di tipo vegetale, no OGM.

Ecco la puntata integrale dedicata a Domenico, Lucio e Piergiorgio e le razze bovine e suine dell’alta Romagna:

Qui  nel breve video vediamo un assaggio delle carni pregiate della Romagna montuosa, al confine con le Marche:

Temi chiave della puntata

Fare allevamento sostenibile significa sfruttare al massimo il proprio territorio. Tutti gli animali allevati nell’appennino centrale, rispettano il ciclo biologico, il quale è tutto naturale dalla nascita fino alla fase dell’ingrasso. Trattandosi di un allevamento di chianina romagnola e marchigiana, che fanno parte del consorzio della tutela del vitellone dell’appenino centrale, devono essere macellate nell’appennino centrale e devono essere tutte iscritte nel libro genealogico. Mentre per quanto riguarda la macellazione avviene all’interno dell’azienda, questo perchè si tratta di una fase molto delicata e importante.

Problematiche affrontate

Oggi essere agricoltori moderni vuol dire rispondere alle esigenze del consumatore moderno, che è sempre più attento alla qualità e alla sostenibilità. Parliamo di animali allevati in spazi sani e aperti che rispettano i regolamenti dell’Unione Europea; spazi creati in modo tale che tutte le parti della stalla siano irradiate dal sole. Le condizioni psicofisiche dell’animale e igienico ambientali rendono la carne sicura, buona e di alta qualità. La fase della macellazione è ispirata a un film dove è stato creato un percorso sicuro, che rende tranquillo l’animale nel suo percorso verso la macellazione.

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