La puntata integrale con la storia di Gabriella Fiorelli dalla Sabina Laziale:
La Sabina è un’area dell’Italia centrale, storicamente da considerarsi come la terra abitata dai Sabini, da cui prende il nome, geograficamente posta tra Umbria, Lazio e Abruzzo, delimitata dal corso del fiume Tevere a sud-ovest, dal fiume Nera a nord-ovest, dagli Appennini a nord-est e dal fiume Aniene e dal lago del Turano a sud-est, attraversata dall’antica via Salaria e con capoluogo la città di Rieti.
La sua economia si basa fortemente sull’agricoltura e famosa è la sua produzione di olio d’oliva DOP, ma questo territorio anticamente era anche terra di vigneti, poi soppiantati dal più redditizio olio. Nel nostro viaggio andiamo a scoprire una storia in rosa legata proprio alla viticoltura: quella di Gabriella Fiorelli, che a Poggio Mirteto conduce Tenuta Santa Lucia, estesa su 45 ettari di terreno vitato nella sua piccola azienda familiare.
Chi è Gabriella Fiorelli? Ecco qui sotto la sua presentazione:
La storia di Gabriella ci consente di affrontare anche il tema dell’agricoltura in rosa, che sta segnando un progressivo livellamento delle differenze di genere: sono proprio le donne che trainano l’aumento dell’occupazione in misura maggiore rispetto agli uomini con importanti ruoli anche nella conduzione aziendale (le donne rappresentano il 31% dei titolari di imprese agricole individuali e il 35% di quelle a conduzione societaria).
Gabriella è un esempio virtuoso in tal senso, perchè ha contribuito a rilanciare la produzione vinicola nella Sabina Laziale portando nuovamente la viticoltura accanto alla tradizionale olivicoltura: negli anni 70 infatti, fresca di laurea in giurisprudenza, insieme al marito Mario acquista 20 ettari in quella che ai tempi era una terra incolta e circondata solo da ulivi, e che oggi si presenta come un lembo di territorio immerso tra verdi colline coperte da rigogliosi vigneti, rivelatisi ottimi per la produzione di varie tipologie di vino di qualità: Sangiovese, Montepulciano, Cabernet, Alicante, Carignano, Falanghina, Sauvignon e Malvasia e Syrac.
Il nostro viaggio in rosa ci porta poi nella vicina Rieti per conoscere le iniziative di Campagna Sabina, una cooperativa in rosa che contribuisce a rilanciare i prodotti locali, proprio come quelli di Gabriella, aiutando i piccoli produttori in tutte le fasi della promozione e della commercializzazione. Qui incontriamo Laura Ciacci che assieme ad altri soci ha riconvertito una vecchia cereria in un punto vendita davvero particolare: Le Tre Porte, un luogo dai più volti, che oltre ad essere osteria, enoteca e bar pasticceria artigianale, è anche uno spazio di vendita dei prodotti d’eccellenza agricoli locali, ma anche artigianali, turistici e culturali del territorio che ora hanno finalmente uno spazio.
Il consumo di vino, ovviamente moderato, non è un piacere solo per il palato ma anche per la mente ed il corpo. Bere uno o due bicchieri al giorno, infatti, ha effetti positivi sulla salute e sull’umore, come confermato da numerosi studi scientifici. Non a caso il vino è da sempre un elemento della dieta Mediterranea, una delle più salutari al mondo. “Il vino fa sangue”, sostiene un noto proverbio e, al netto della semplificazione popolare, anche la scienza dà ragione alla tradizione: un collegamento tra vino ed apparato cardiocircolatorio esiste. Un buon bicchiere di bianco o rosso, infatti, aiuta la circolazione, arginando soprattutto il colesterolo. Ma gli effetti salutari del vino non si fermano qui. Il bianco, ad esempio, dà una mano ai reni, il rosso aiuta a contrastare l’Alzheimer; per non parlare dei benefici contro osteoporosi e diabete.
Dei benefici e del gusto del vino ne scopriamo di più con i consigli di Francesca Cerami e vediamo la preparazione di una gustosa ricetta:
Temi chiave della puntata
Qui troviamo per la prima volta l’agricoltura in rosa, una compagnia tutta al femminile; inoltre i prodotti vengono venduti attraverso la campagna Sabina, una cooperativa in rosa che contribuisce a rilanciare i prodotti locali, proprio come quelli di Gabriella, aiutando i piccoli produttori in tutte le fasi della promozione e della commercializzazione, per aiutare a valorizzare i suoi prodotti.
Problematiche affrontate
La terra di cui parliamo inizialmente era legata alla olivicoltura, cambiata poi in vigneti, è stata una scelta dovuta alla tradizione famigliare. Una scelta particolare, facendo questo si ha la possibilità di decidere quali uve coltivare; essendo libera di fare una scelta di vini ha scelto vitigni del sud e del nord internazionali e storici del territorio. Si rispetta inoltre la stagionalità dell’uva, non viene fatta una raccolta anticipata.