I canali alternativi di vendita rappresentano oggi un fenomeno molto importante per l’agricoltura e sono un fondamentale strumento per lo sviluppo dei mercati locali, delle produzioni tipiche, dell’economia rurale. Si parla di “filiera corta” o “chilometro zero” per indicare prodotti che non devono compiere lunghi trasferimenti, che comportano tra l’altro inquinamento ambientale.

Negli anni Sessanta nacquero realtà associative senza scopo di lucro finalizzate all’acquisto e alla distribuzione di prodotti a filiera breve con un occhio di riguardo alla qualità del prodotto, alla determinazione di un prezzo equo e al valorizzare la stagionalità dei prodotti: stiamo parlando dei Gruppi di Acquisto Solidale.

Un viaggio tra produttori e consumatori che scelgono il GAS come strumenti di acquisto e vendita è interessante per farsi una idea corretta di cosa significhi: vediamo allora una storia di un gruppo di acquisto romano. Ci troviamo nell’alto Lazio, nella zona di Viterbo per conoscere come funziona un GAS, una occasione per le persone o le famiglie di esercitare una forma di consumo critico, basato sulla conoscenza e la qualità del prodotto e del tipo di produzione e sulla giusta retribuzione del produttore.

GAS: istruzioni per l’uso. Cosa vuol dire e cosa significa che chi vende e chi compra

I GAS hanno sfruttato da subito le potenzialità di internet per facilitare gli scambi di idee e opinioni, attivando i blog dove tutti (anche gli esterni al GAS) potessero lasciare i propri contributi. Al crescere del numero dei partecipanti, internet è diventato lo strumento indispensabile anche per garantire una gestione razionale degli ordini, delle consegne e delle fatture.

Obiettivo 1: Sostenere Economicamente la filiera corta e la produzione agricola responsabile,

Obiettivo 2: creare una rete solidale e un distretto di economia solidale

Obiettivo 3: divulgare i concetti di filiera corta e consumo solidale e favorire il contatto tra pubblico, GAS e poduttori

Obiettivo 4: facilitare la partecipazione dei consumatori alla co-produzione

Sentiamo il parere di Silvia Novelli, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino che ci aiuta a fare chiarezza su questo tipo di consumo, poi conosciamo Renato Conti, volontario del Gas-GAABE (Gruppo d’Acquisto di Alimenti Bio e Equi) del Casale Podere Rosa di Roma e ci racconta come portare nell’agire quotidiano, il proprio contributo per un nuovo stile di fare la spesa basato su principi di solidarietà, fiducia, partecipazione responsabile, condivisione.

Durante il nostro viaggio incontriamo due realtà aziendali, la FATTORIA CUPIDI e la FATTODIA LUCCIANO, che producono e trasformano i loro prodotti secondo il metodo biologico e lavorano principalmente con Gruppi di Acquisto Solidale. La prima alleva galline ovaiole, la seconda carne, formaggi e cereali in un ciclo chiuso e controllato

La puntata integrale dedicata al GAS dalla Tuscia viterbese qui sotto:

L’uovo è altamente nutriente, fornisce proteine in grande quantità, e di alta qualità, vediamo una ricetta di uovo poché croccante:

Temi chiave della puntata

Provenienza delle produzioni e delle materie prime necessarie per la produzione a livello locale, eccetto prodotti non disponibili a livello locale (es. agrumi); riduzione dei costi ambientali dovuti alla distribuzione; contatto diretto con il produttore, che conosce bene il territorio e ha riguardo per la sua conservazione; rapporto di collaborazione e di fiducia, e non di esclusivo scambio merce/ denaro.

Problematiche affrontate

Chi sceglie il GAS deve tenere conto di alcuni fattori: il calendario degli ordini va secondo le stagionalità naturali del prodotto, il fornitore vuole far conoscere l’azienda e le tecniche di produzione, anche tramite visite dirette ai consumatori che devono essere disposti a impiegare il tempo alla spesa in modo diverso. Si deve avere la preferenza per aziende di piccola/media dimensione, per sostenere le imprese di qualità e/o giovani i n un rapporto sempre trasparente con la messa a disposizione di tutte le informazioni sulla provenienza di tutte le materie prime utilizzate nella produzione (specie per i trasformatori). In sintesi un modo diverso di fare la spesa e di vendere i propri prodotti.

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