Per un settore agricolo dinamico come quello odierno, c’è sempre più bisogno di giovani agricoltori qualificati ed aperti all’innovazione, soprattutto nelle aree rurali a maggior rischio di spopolamento. Con la prima puntata di AGRINET IL FUTURO IN CAMPO andiamo nel Metapontino dove arrivarono i Greci per fondare quella che sarebbe passata alla storia come Magna Grecia. Fu una fase fondamentale per lo sviluppo di queste terre, che diede avvio ad una importazione di pensieri culturali e stili di vita, ma anche di produzioni: è il caso del finocchio, chiamato in greco “marathon” proprio perché nasceva spontaneo nella piana della famosa battaglia tra Ateniesi e Persiani del 490 a.C. Furono proprio i Greci infatti a portarlo in Italia dove ha trovato casa nella fertile piana di Metaponto.

È qui che la conduttrice Francesca Magnoni ci porta a conoscere Francesca e Rosangela Appio, due giovani sorelle che hanno contribuito a ridare slancio al
territorio lucano, tornando dopo anni di studio fuori casa per guidare insieme al papà Giuseppe una grande organizzazione di produttori che associa circa 30 aziende agricole e che coltiva e commercializza alcune delle referenze più tipiche della zona, come il finocchio e la fragola.

Le vulcaniche sorelle hanno rilanciato queste referenze dando loro una nuova veste:

Dolce Lucano, l’unico brand esistente per la referenza finocchio, e Made in Lucania, il brand che valorizza le fragole lucane, per qualificare non solo queste produzioni tipiche, ma contribuendo a dare una visione più moderna al settore, capace di proiettare l’ortofrutta di questa terra verso un futuro più certo.

Non di meno, questo lavoro è stato il loro banco di prova, l’esame che le ha permesso di “laurearsi” in questo mondo con il massimo dei voti, garantendo loro la fiducia dei colleghi e del settore, nonché sempre maggiore spazio negli ambiti lavorativi all’interno della Organizzazione di produttori, anche tipicamente maschile.

Riallacciandosi alla storia, i finocchi hanno contraddistinto anche altri periodi storici, erano infatti citati nei documenti medievali dei monaci locali che li coltivavano nei loro orti, insieme ad altre verdure tipiche della loro rigida dieta, povera di carne. Il finocchio, definito “elisir della giovinezza”, dal lontano medioevo ad oggi, ha spinto Francesca e Rosangela a tornare a casa e ad impegnarsi, tra le altre cose, in un ampliamento dell’azienda, grazie non solo alla loro intuizione ma anche a risorse messe a disposizione da fondi europei dedicati proprio all’agricoltura, indirizzando la O.P. verso metodi di produzione più modernizzati, efficienti e sostenibili nel rispetto anche delle esigenze ambientali: i packaging dei brand che hanno visto la luce infatti, sono tutti in materiale riciclabile, o compostabile, o – nel caso in cui non sia possibile evitare plastiche – aderenti ad un progetto internazionale, in cui sono realizzati con la plastica recuperata dagli oceani di paesi in via di sviluppo.

Il successo delle politiche innovative portate dalle giovani sorelle Appio ha avuto una diretta conseguenza su tutti i soci della O.P. che si sono mossi insieme per il rilancio del territorio. Durante la puntata, di quanto oggi sia importante modernizzare l’agricoltura promuovendo la ricerca, la digitalizzazione, incoraggiando anche l’accesso e lo scambio di conoscenze e la formazione, per sostenere sempre di più i giovani agricoltori perché non abbandonino le campagne ma si muovano verso uno sviluppo imprenditoriale sostenibile lo racconta la professoressa Maria Valeria Mininni del Dipartimento di Culture Europee e Mediterranee – Architettura, Ambiente, Beni Culturali (DiCEM) della Università della Basilicata.

La puntata termina con Le Avventure di Paco, 3 minuti dedicati ai più piccoli e ai loro genitori, con Patricio Castillo Varela, educatore sociale e culturale, interprete LIS e responsabile del Progetto inSegni Apprendi , che nei panni di un simpatico contadino racconta ai bambini, in modo divertente e in una ambientazione animata ispirata al mondo della campagna, cosa sia la Politica Agricola Comunitaria e quanto questa influisca sulla vita anche dei più piccoli e di tutti i giorni.