Immersi nei colori e nelle atmosfere autunnali, il paesaggio con la nebbia che squarcia il cielo del  Basso Molise, in provincia di Campobasso, stiamo per raccontare della raccolta delle olive, con cui si produce un elemento irrinunciabile per gli italiani a tavola: l’olio d’oliva. La pianta di ulivo, considerata sacra fin dall’antichità, qui domina il paesaggio e tra le tante varietà la più importante è la Gentile di Larino, frutto autoctono e di pregio.

Conosciamo la storia di Maria Teresa Occhionero che, assieme al fratello Vincenzo, segue tutto il ciclo del prodotto, dalla coltivazione, alla raccolta del frutto, fino alla trasformazione e commercializzazione di olio extra vergine di oliva, difendendo la propria qualità tutta italiana.

Protagonista della tradizione culinaria nostrana, l’olio, ricco di polifenoli, rappresenta per tutto il bacino del Mediterraneo un elemento fondamentale in termini industriali ed è il re indiscusso della dieta mediterranea. Durante la campagna olearia seguiamo tutto il ciclo dell’olio ad Ururi, un piccolo comune italiano situato in collina, e la cui storia è legata anche alle tradizioni Arbëreshë, ossia gli albanesi d’Italia, la minoranza etno-linguistica storicamente stanziata in Italia meridionale ed insulare tra il XV e il XVIII, in fuga dalla conquista turca nel proprio Paese.

Il Molise, patria delle Città dell’Olio, è caratterizzato da un paesaggio dominato da uliveti, le cui piante secolari danno un ottimo prodotto. Tra le tante varietà di olive coltivate, la più importante è la Gentile di Larino, frutto autoctono di pregio che rappresenta un terzo dell’olivicoltura molisana. La campagna olearia inizia a ottobre, quando le olive iniziano ad invaiare, colorandosi di rosso, consentendo poi all’olio che se ne ricava, di dotarsi di caratteri organolettici pregevoli.

Vediamo alcune caratteristiche pregiate del frutto che nasce da questa pianta secolare:

I componenti benefici dell’olio sono i polifenoli, una famiglia di composti chimici con proprietà antiossidanti, che combattono i radicali liberi, riducendo il rischio di attivare forme tumorali e altre malattie. L’olio è parte integrante della dieta mediterranea, che va consumato però non è in dosi esagerate, soprattutto per chi deve avere occhio alla dieta!

La storia di Maria Teresa Occhionero che assieme alla famiglia conduce l’azienda olearia qui nella puntata integrale:

La ricchezza della cucina gustosa molisana qui nel breve video:

Temi chiave della puntata

Per capire quando è il momento giusto per la raccolta delle olive bisogna guardare il colore, quando dal verde inizia a virare verso colorazioni più rossastre, allora l’oliva è pronta per essere raccolta. Andare avanti con la maturazione pregiudica il prodotto finale, facendo così si arriva a prodotti di qualità meno elevata come l’olio vergine d’oliva e non più extra vergine.  Importante è il ritorno all’agricoltura da parte di giovani, data dall’opportunità del pensionamento di vecchi agricoltori.

Problematiche affrontate

È molto importante seguire il ciclo della pianta che inizia dalla prima presenza dei fiori fino ad arrivare al frutto. Altrettanto importante è seguire l’andamento della primavera, perché quando iniziano ad esserci condizioni piovose e umide si possono creare malattie che danneggiano le piante, ad esempio la lebbra dell’olivo. Se le piante vengono intaccate da questi parassiti il prodotto finale non sarà più di qualità. Per evitare che questo accada l’imprenditorie  dall’inizio della primavera deve sempre monitorare la pianta, questa è la fase più delicata. Un consiglio che viene dato ai consumatori è di fare attenzione ai prezzi troppo bassi, perché celano qualche problematica.

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